L’Italia si spopola (e il COVID-19 c’entra – direttamente – poco)

Sono stato un pò di tempo affacciato al balcone… ad osservare, devo dire di aver un pò sottovalutato all’inizio la questione. Più che altro mi concentravo sull’aspetto “virus” e non sulle implicazioni “economico-sociali” di medio termine.

Dimenticavo (a dir la verità non sapevo o facevo finta di non sapere) di vivere in un paese in cui:

  1. Non facciamo previsioni (o le facciamo sempre molto ottimistiche) e pertanto non pianifichiamo come risolvere i problemi;
  2. La privacy è spesso una scusa per non essere efficienti: ci costringono per mesi dentro casa ma non vengono fatte analisi ai familiari degli ammalati e le applicazioni di contact tracing sono “di libera istallazione”
  3. Viene dato più spazio ai bisogni dei cani che a quelli dei bambini.

Uno: prevedere e pianificare

l detto “prevenire è meglio che curare” non l’ha inventato Bill Gates ma vi invito a vedervi questo video: in generale le conferenze TED – e in parte TEDx – sono fighissime… degli speaker d’onore (sia ben chiaro non “onorevoli”, come li intendiamo noi) raccontano – rigorosamente in venti minuti – il loro punto di vista sugli aspetti più disparati. Si va dalla tecnologia, alla filosofia, alla storia.

Quindi se avete tempo che vi avanza in questo periodo vi consiglio vivamente di fare un giro… al posto di Netflix e soci).

2. Privacy e contact tracing

Potremmo parlarne a lungo, ora qui andiamo fuori tema e quindi non tratto. Basterà direche il virus sarà con tutta probabilità con noi anche tra qualche mese e se non tracciamo e isoliamo tutti i casi gran parte dei sacrifici che abbiamo fatto saranno in buona parte vanificati: possiamo permetterci una ulteriore lockdown?

3. Viene dato più spazio ai bisogni dei cani che a quelli dei bambini

Da padre sono assolutamente sconvolto di come è stata gestita la questione “bambini” e “scuola” e non voglio pensare a cosa accadrà tra qualche mese quando inizieranno le prime banali influenze stagionali e – deduco – richiuderanno le scuole, una dopo l’altra.

E sono due aspetti che più colpiscono: come si può pensare di ricominciare davvero a lavorare con i marmocchi dentro casa… e soprattutto che fine fa l’aspetto di aiuto sociale che riveste l’educazione pubblica? I figli di chi – per fortuna e/o per capacità – può permettersi spazi, tempi, servizi sono e saranno incredibilmente più avvantaggiati rispetto ai loro coetanei meno fortunati.

Di questo non si parla o meglio si pretende che con 1.200€ di bonus vari per baby-sitter e centri estivi per una famiglia (indipendentemente dal numero di figli) e in parte da anticipare si siano risolti 3 mesi di chiusura delle scuole.

Quindi, ritorniamo al titolo: l’Italia si spopola.

Il virus (e gli eventi connessi) non è che un catalizzatore di una serie di reazioni che stavano avvenendo, che sarebbero avvenute, un enzima, in definitiva un “aumentatore di probabilità” che qualcosa (speriamo, di buono) accada…

In Italia nel 2019 sono nati 420.000 bambini (con trend in diminuzione in media di 20.000 bambini ogni anno…), nello stesso periodo sono morte 634.000 persone (arrotondato per difetto, trend abbastanza stabile come ordine di grandezza da una decina di anni almeno). Pertanto per la prima volta da quando abbiamo serie storiche (dal 1946) abbiamo avuto una perdita netta di oltre 200.000 persone.

Ovviamente ci sono gli immigrati (vengono evidentemente conteggiati i regolari), ma “non bastano”: dal 2014 la discesa della popolazione è iniziata. Non abbiamo mai raggiunto i 61M di abitanti, ora ci stiamo velocemente avvicinando a scendere sotto la soglia dei 60M.

Da notare che le previsioni del 2016 (si solo 4 anni fa) riportate in “Italia in cifre 2016” ipotizzavano un picco massimo della popolazione attorno al 2045 con quasi 64M di abitanti e da li un leggero declino, comunque non meno di 61M nel 2065.

Che incidenza ha avuto (sta avendo) il COVID-19?

Il rapporto ISTAT del 9 luglio 2020 ci dice che il COVID-19 ha causato la perdita di circa 30.000 vite nei primi 5 mesi del 2020, pari a circa il 10% degli interi decessi registrati nello stesso periodo.

Il report è interessante e ci racconta che già a Maggio 2020 (ma anche a Gennaio 2020) il numero di decessi registrato è inferiore alla media degli ultimi anni, per cui è ragionevole pensare che alla fine del 2020 il totale dei decessi sarà in linea con quelli avvenuti nel 2019.

Siamo stati quindi molto bravi – e qui va fatto un plauso al SSN – a gestire l’emergenza acuta e ci stiamo dimostrando effettivamente un popolo (inaspettatamente) molto responsabile, ligio alle regole e pulito (questo ultimo punto invece era risaputo e viene confermato).

Grazie a questi e ad altri fattori quindi… no, l’Italia non si sta spopolando perché le persone vengono uccise dal COVID-19, si sta spopolando perché non siamo più attrattivi ne per gli Italiani né per gli stranieri. I fautori del “genio italico” e della “purezza della razza” saranno felici ma io non lo sono e – se ragionassero – non lo sarebbero neppure loro.

Chi pagherà il debito pubblico, quando tutto sarà finito?

Il debito pubblico aumenterà a dismisura, ma non è detto che ci saranno persone in grado di pagarlo… non solo perché ci saranno meno persone, ma perché saranno sempre meno quelle attive, sia per motivi anagrafici, sia perché non si sta facendo nulla per rilanciare davvero l’economia.

Ora se siete arrivati fino vuol dire che volete farvi del male, quindi andiamo con un pò di definizioni e tabelle!

Tasso di letalità per fasce di età (il tasso di letalità è la percentuale di morti rispetto al totale di coloro che sono risultati positivi al tampone): qui sotto, la percentuale rispetto al totale per fasce di età in un periodo “caldo” all’intento del mese di marzo.

Estratto da ISS – Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_12-marzo-2020

In realtà con i mesi la situazione si è stabilizzata, per chi fosse curioso esistono molte fonti da visualizzare, continuo a suggerire quelli ISTAT oppure EUROSTAT.

Come questo avrà effetto sulla piramide della popolazione? Eurostat nel 2018 faceva questa proiezione per il 2030.

Piramidi Popolazione Residente suddivise per fasce d’età, su base numeri EUROSTAT disponibili nel 2018, con previsione al 2030. La fascia di popolazione più rappresentata sarà quella tra i 60 e i 64 anni. Con quasi 4 milioni e 800mila persone, mentre ci saranno meno di 2 milioni di bambini tra gli 0 e i 4 anni.

Altro discorso interessante è l’immigrazione / emigrazione: in questo periodo sono diminuiti gli ingressi, ma sono anche aumentati i rientri dei nostri connazionali all’estero… l’impressione però è che sia solo temporanea: l’italiano che ha perso lavoro all’estero è tornato per qualche mese in patria per godere del supporto della rete familiare (e magari di qualche sussidio statale se aveva mantenuto la residenza in Italia), ma a regime sarà più facile ritrovare lavoro all’estero che in Italia.

L’Italia diventa quindi un porto sicuro temporaneo per i nostri connazionali, ma – ripeto – solo temporaneo. Nel breve termine (e temo nel medio) rimane di scarso interesse per tutti gli altri… alcuni sono già andati via, altri difficilmente arriveranno pertanto la discesa sotto i 60M di abitanti temo possa avvenire molto prima della previsione che faceva l’ISTAT nel 2018 (dopo il 2035). Ipotizzerei già a cavallo tra 2020 e 2021.

Quindi saremo sempre meno a pagare un debito sempre meno sostenibile… ma in molti ci dicono di non preoccuparci perché la ricchezza delle famiglie italiane è ancora forte… i due vasi (ricchezza/debito pubblico vs. ricchezza/debito privato) non sono per definizione comunicanti, almeno che l’obiettivo non sia una altra patrimoniale…

Per chi qui lavora e ha una famiglia l’approccio più sensato è continuare a darci dentro e tenere le dita incrociate.

Fonti:

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